Report Museo Stibbert
Il
museo Stibbert ospita una raccolta delle armi ed ha origine dalla passione per
la storia del costume civile e militare che il suo fondatore, Frederick
Stibbert (1838 – 1906), manifestò fino dagli anni della gioventù. La
posizione di privilegio del nonno, il generale Giles Stibbert, comandante delle
forze della Compagnia delle Indie in Bengala, gli consentì un veloce
arricchimento. Grazie alla notevole ricchezza della famiglia, è riuscito ad
acquistare una grande quantità di armature, tali da creare un museo totalmente
unico.
Stibbert
curava molto l’allestimento delle sue collezioni, che prevedevano il montaggio
delle armature su manichini in cartapesta e gesso, spesso su cavalli. Stibbert
era attratto indistintamente da armi europee, orientali e giapponesi, per le
quali spendeva cifre consistenti.
La
Sala della Cavalcata islamica è
quella che mi ha suscitato più interesse per quanto le armature fossero più
elaborate e caratteristiche. In questa sala era esposta la cavalcata islamica
formata da guerrieri armati persiani ed indiani. Tra i cavalieri spiccano
figure come la figura di un maharajah indiano e di un guerriero, il cui animale
è protetto da una barda di cartapesta laccata e dorata. Un guerriero a piedi
indossa un’armatura di struttura lamellare mentre un altro porta un prezioso
abito militare rinforzato da chiodi ribattuti, detto zimarra dei mille chiodi.
I guerrieri persiani mostrano un armamento in maglia di ferro rinforzato da una
protezione del busto e presentano parti dorate molto raffinate
(vedi foto). Il museo è circondato da uno splendido giardino con alberi ad alto
fusto e un laghetto col tempio in stile antico Egitto.
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