Il museo Stibbert
La villa stessa è un
importante esempio del fantasioso stile ottocentesco.
La sezione più
impressionante delle collezioni raccolti da Stibbert durante la sua
vita
è sicuramente quella delle armature, unica per ricchezza, internazionalità e scenografici
dell'esposizione, risalenti per lo più al Cinquecento e Seicento. Di
particolare effetto scenografico è la Sala della Cavalcata, dove sono schierati
a grandezza naturale cavalieri europei e islamici. I cavalieri turchi ottomani,
sistemati in una magnifica sala decorata, risalgono al XVI secolo, mentre i
pezzi della collezione indiana risalgono al periodo fra il XVI e XVII secolo.
Custodisce anche una collezione giapponese, la più grande al mondo fuori dal
Giappone, con katana e scenografiche armature appartenute agli ultimi samurai e
acquistate sul finire dell'Ottocento.
Fra le altre collezioni
di grande pregio merita una menzione il mobilio antico, con numerosi cassoni
risalenti al Quattrocento, vetrine e tavoli del Settecento e un pregevole
tavolo in malachite. Fastose sono le tappezzerie in cuoio, uno degli aspetti
tipici della villa.
L’altra parte
dell’edificio accoglie gli sfarzosi appartamenti privati, arredati e decorati
secondo i criteri ottocenteschi, che assegnavano ad ogni ambiente la
rievocazione uno stile: neorinascimentale per il salone da ballo, rococò per i
salottini, impero per le camere da letto.
Lo stesso gusto
eclettico, la stessa curiosità per il passato e l’esotico caratterizza il parco
che circonda la villa. Boschetti, padiglioni, statue, false rovine e un piccolo
tempio egiziano scandiscono o sono la meta di percorsi naturalistici-evocativi
apparentemente casuali: una visione romantica del giardino che rappresenta un’ulteriore
adesione all’ambiente culturale del tempo.
Quello che noi abbiamo potuto vedere, è una collezione enorme e ricca di
storia ed arte che è frutto di una grande passione di un solo uomo, chiamato
Frederick Stibbert. Da notare uno dei primi toilette dell’epoca .
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